Chiesetta Rossa di PomelascaLOMBARDIA DA VEDERE Chiesetta Rossa di Pomelasca

Arte e Cultura, Città, COMO

Chiesetta Rossa di Pomelasca

11 Mar , 2020   Video

Giuseppe Santoro | Si hanno notizie della località di Pomelasca sin dal sec. XVI, quando era proprietà della famiglia patrizia milanese Ciocca, la stessa che fece costruire la Chiesetta del Navello dedicata a Sant’Andrea. Nel 1590, Donna Agnese Ciocca, ultima della sua famiglia, sposò Don Luigi Squarcia di Giussano, discendente dell’antica casata dei Giussani di Giussano, portando in dote Pomelasca. In seguito, con l’unione nel 1786 tra Donna Fulvia, l’ultima erede di Casa Giussani, e Don Cesare Sormani, V conte di Missaglia, la tenuta di Pomelasca entrò tra i possedimenti della famiglia Sormani, che ne detengono la proprietà ancora oggi. Giungendo alla tenuta di Pomelasca è difficile non rimanere colpiti dall’ameno panorama collinare e dall’atmosfera bucolica che vi si respira. Seguendo la dolce salita della strada, lo sguardo rimane appagato nel incontrare la chiesetta rossa che si staglia isolata sull’orizzonte. Caratterizzata per l’uso del cotto lombardo, i mattoni rossi che predominano nelle costruzioni della Lombardia rinascimentale, la Cappella Gentilizia fu edificata in stile romanico lombardo nel 1952 su progetto dell’architetto Ambrogio Annoni. Nel piccolo campanile della chiesetta si trova una campana che – secondo la tradizione della famiglia – fu fusa a Como nel 1330 dall’artefice Giuseppe Guajta e proviene dall’ex monastero di San Genesio, dove suonò a distesa quando nel 1648 Paolo Sormani I Conte di Missaglia fu solennemente investito del Feudo medesimo. Nella cripta sottostante hanno trovato sepoltura numerosi membri della famiglia Sormani. Il grande parco della tenuta è ricco di boschi di carpini, castagni, pini strobi; i sentieri e i viali alberati, che si ramificano a partire dall’esedra semicircolare frontale alla facciata Nord della villa, possono essere percorsi liberamente e permettono di apprezzare vedute panoramiche impreviste sul territorio circostante, così come il grande valore naturalistico e paesaggistico, grazie al quale Pomelasca è stata fatta parte del Parco Lambro.


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